Messina, 12 febbraio 2015 – Quindici soci per far ripartire il Birrificio Messina. Nella cittadina siciliana è nata una cooperativa per continuare una storia avviata nel 1923 dalla famiglia Lo Presti-Faranda. Una realtà imprenditoriale che era – e così rimane – un pezzo significativo del tessuto produttivo locale. Il tutto grazie al sostegno convinto di Legacoop e al finanziamento con cui Coopfond ha scelto di affiancarsi ai 15 ex dipendenti.
Il Birrificio nel 1988 era stato acquisito dalla Dreher SpA di Milano, divenuta Heineken Italia.
Nel gennaio del 2007 Heineken annuncia la chiusura delle attività produttive di Messina. Tornò in campo così una società dei fondatori, che nel dicembre 2007 rilevò l’attività per alzare bandiera bianca nel 2012, mettendo in mobilità una quarantina di dipendenti. Quindici dei quali però non si sono arresi.
Il capitale sociale della cooperativa è stato costituito da anticipo della mobilità e Tfr. A questo, per pari importo, si è unito Coopfond e, con una partecipazione al capitale e un finanziamento, CFI. I punti di forza non mancano, dalla storica presenza sul mercato regionale ma anche su quello nazionale, alla collaborazione e supporto commerciale di Heineken, passando per le capacità professionali dei soci. Punti di debolezza? Soprattutto i fortissimi investimenti necessari per ripartire, sostenibili però grazie al sostegno della rete cooperativa.
La produzione sarà molto più contenuta e di nicchia, approfittando del trend in crescita delle birre artigianali. Le prospettive sono buone, grazie anche a un trend crescente del consumo di birra di qualità. Heineken si è detta disponibile ad affidare al birrificio una produzione minima di birra a marchio Birra Messina, pari a circa un quarto della produzione ipotizzata, oltre che ad aprire i propri canali di distribuzione alla commercializzazione della birra a marchio Birrificio di Messina (il brand della Cooperativa).
