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Legacoop > GIOVANI – Lusetti: “Contro la disoccupazione investiamo su cultura e ambiente”

Rimini, 1 settembre 2014 – Cultura e ambiente, quindi turismo: è questo il ‘petrolio’, la materia prima su cui il nostro Paese può e deve investire per dare ai giovani nuove opportunità. Lo ha spiegato il presidente di Legacoop Mauro Lusetti intervenendo al Meeting di Rimini, insieme al presidente della Fondazione per la Sussidiarietà Giorgio Vittadini, ad un incontro organizzato dalla Fondazione Obiettivo Lavoro con il suo presidente Alessandro Ramazza sul progetto Petroleum.

 

“É un progetto di grande qualitá – ha detto Lusetti – perchè nasce dall’alto spessore scientifico delle analisi sulla situazione di questo settore vitale per la nostra economia e le coniuga con la concretezza delle proposte e dei percorsi. Infatti non si limita a “denunciare”, ma si fa carico di proposte e di individuare percorsi che accanto al necessario impegno pubblico fanno riferimento e stimolano le “responsabilitá” individuali e della societá civile”. “É talmente importante e urgente – ha proseguito Lusetti – che dobbiamo immaginare una “fase 1″ di presentazione, divulgazione e raccolta del consenso attorno alle idee. Poi una “fase 2″ che sará quella della costituzione di una cabina di regia nazionale per far nascere e seguire le imprese”.

 

Il progetto Petroleum è stato presentato dalla Fondazione Obiettivo lavoro, nata dall’incontro delle iniziative di Legacoop e Compagnia delle Opere. Il punto di partenza è chiaro: con 3.430 musei, 2.100 aree archeologiche e 47 siti Unesco per fatturato turistico siamo alle spalle di Regno Unito, Germania, Francia e Spagna. È evidente che esiste uno spazio per rimettere in valore le eccellenze italiane. Come? Utilizzando, ad esempio, le risorse europee per il settennato 2014/2020.

 

Questa scelta potrebbe creare un volano notevole. In Italia, infatti, ogni euro pubblico investito se ne generano 21. Un effetto moltiplicatore senza pari: la Francia si ferma a 9, Germania e Gran Bretagna pure, la Spagna non va al di là di 5. Aumentare di 1  miliardo la spesa per la cultura produrrebbe dunque un aumento di PIL pari a 20 miliardi. Non solo: ogni due posti di lavoro creati in ambito culturale – racconta Obiettivo Lavoro – se ne genera uno in un altro settore. Un motivo in più per spingere a fondo l’acceleratore in questa direzione.

 

 

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