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Legacoop > PARTECIPAZIONE – La cooperativa Itaca moltiplica le Assemblee per dare voce a tutti i soci

Pordenone, 1 dicembre 2014 – Assemblee “separate”, prima dell’incontro generale dei delegati, per una “maggiore condivisione delle nostre attività e di ciò che anima le nostre scelte”. Ma anche la possibilità di partecipare alle Assemblee in videoconferenza. Sono alcune delle proposte che il Consiglio di amministrazione della cooperativa sociale Itaca sottoporrà all’Assemblea dei soci prevista il 10 dicembre a Pordenone per rafforzare la partecipazione.

 

“La proposta – spiega Orietta Antonini, presidente della cooperativa – non ha a che fare con i miracoli, ma si pone l’obiettivo di essere un nuovo strumento di partecipazione e di governo”. Le regole con le quali il Consiglio di amministrazione propone di attivare questo nuovo strumento di partecipazione e di governo, che per Itaca non è obbligatorio per legge, è l’oggetto delle molteplici riunioni che in queste settimane si stanno svolgendo in varie località del Friuli Venezia Giulia e del Veneto orientale. La forma sarà poi contenuta nello Statuto Sociale e, fin dove possibile, in un Regolamento separato approvato dall’Assemblea.

 

Diversi i punti di forza della proposta, come spiega la presidente Orietta Antonini. “Realizzando Assemblee separate, in specifiche aree che raggruppano i soci residenti in quel territorio, potremo moltiplicare l’attenzione alla “territorialità”, accogliendo le tante ricchezze che permettono la molteplicità anche geografica delle nostre attività”. Quanto alla regola sulle sezioni soci, “così come l’abbiamo pensata non pone steccati invalicabili, ma consentirebbe di adeguare i confini ad esigenze specifiche come, ad esempio, nuove socie e nuovi soci”.

 

Realizzando Assemblee separate nei diversi territori in cui la Cooperativa Itaca opera, infatti, “si accorcerebbero le distanze, non solo chilometriche – prosegue Antonini -, per avvicinare il dialogo e il confronto, lasciando che l’Assemblea generale possa raccogliere con più precisione la portata qualitativa e quantitativa delle nostre ricchezze, soprattutto di relazioni, e rimetterle in un’efficace prospettiva di sviluppo”.

 

 

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