Cerca
Close this search box.

Legacoopsociali: Puntare su collaborazione e partecipazione civica

Per superare le crisi attuali bisogna cambiare modello di sviluppo

Si è svolta a Perugia la Terza Assemblea di Legacoopsociali Umbria dal titolo “Il futuro della cooperazione, La cooperazione del futuro”.

In Umbria sono 240 le cooperative sociali, con circa 8500 lavoratori, con quasi 1000 persone svantaggiate che ci lavorano ed offrono servizi a 130 mila cittadini umbri. Sono imprese che hanno continuato ad operare assicurando servizi essenziali durante la pandemia e che oggi stanno fronteggiando l’emergenza del “caro energia” con grandi difficoltà, senza però mai smettere l’erogazione di servizi vitali come ad esempio quelli legati alla cura degli anziani.

Il messaggio lanciato in fase congressuale è tutto nelle parole del Presidente di Legacoopsociali Umbria Andrea Bernardoni: “Crescono le famiglie che vivono in povertà, aumentano le diseguaglianze, sono evidenti i limiti ambientali allo sviluppo. Per superare le crisi attuali è urgente ripensare il modello di sviluppo, superare la logica della competizione per quella della collaborazione e della partecipazione”.

E qui si inseriscono le cooperative sociali che per legge sono imprese – la legge 391 del 1991 – che non perseguono il profitto ma il benessere generale delle comunità, e sono impegnate nella produzione dei servizi di welfare e nell’inserimento lavorativo di persone svantaggiate.

Presente anche la Presidente nazionale Eleonora Vanni: “Le fratture sociali si stanno acutizzando in questo periodo storico e noi ci dobbiamo far carico di un ruolo non solo di ricucitura, ma anche proprio di promozione di partecipazione nuova e diversa nelle comunità, di riproposizione di quel ruolo innovativo di soggetto comunitario e di soggetto di un pensiero anche alternativo. Possiamo essere un partner importante e particolarmente significativo per la pubblica amministrazione, per tutti i soggetti dell’economia e anche per l’innovazione economica e sociale di questo Paese”.

Le cooperative sociali umbre hanno un profondo legame con i territori in cui sono nate e si sono sviluppate, sono imprese al servizio delle comunità locali e dei cittadini. Per questo motivo è estremamente rilevante il modello di regolazione del mercato regionale e le scelte delle amministrazioni pubbliche.

“I temi posti in questa assemblea – dice Dino Ricci Presidente di Legacoop Umbria – sono temi sui quali sicuramente durante il percorso e il confronto congressuale, Legacoop non mancherà di dare il proprio contributo. Mi auguro e auspico che il contributo di idee e di proposte della cooperazione sociale non mancherà nemmeno per il confronto di definizione della nuova governance. Una governance che abbia il più ampio consenso possibile, senza porre paletti precostituiti da parte di nessuno”.

Quindi una necessità di sperimentare nuove soluzioni che puntano sulla collaborazione e sulla cooperazione per vincere le sfide radicali dei prossimi anni: la transizione energetica ed ecologica, la transizione digitale, l’invecchiamento della popolazione ed il crescere delle diseguaglianze.

“Cambiare modello di sviluppo significa anche cambiare le regole del gioco. Le regole sono centrali per lo sviluppo della cooperazione sociale – aggiunge Bernardoni – è per questo motivo che abbiamo apprezzato molto sia il disegno di legge promosso dalla Giunta regionale sull’amministrazione condivisa che la proposta di legge regionale in materia di welfare sottoscritta dai consiglieri sia di maggioranza e che dall’opposizione. Questi due interventi normativi creeranno un nuovo sistema di regole che permetterà di agire in pieno il principio costituzionale di sussidiarietà, liberando il potenziale di crescita delle cooperative sociali e più in generale degli enti di Terzo settore, creando senza costi aggiuntivi per le casse pubbliche anche nuove opportunità di lavoro per i lavoratori più fragili”.

“Dobbiamo tornare alle origini – conclude Bernardoni – essere sempre più imprese capaci di tenere insieme imprenditorialità e solidarietà, capaci di lavorare per il rinnovamento delle istituzioni sociali ed economiche. Capaci di esplorare nuovi bacini in cui realizzare inclusione sociale e sviluppo economico”.

Nel corso dell’assemblea è stato consegnato un riconoscimento a Carlo Biccini, una delle figure storiche della cooperazione sociale di Perugia, che nel corso della sua vita professionale ha ricoperto diversi ruoli all’interno del movimento cooperativo tra cui quello di presidente della cooperativa sociale Asad e del Consorzio Auriga. “La mia è stata una vita – ha detto – di impegno continuo tra soggetti diversi e territori diversi, ma a questo punto del mio percorso (adesso in pensione) ho fatto una sintesi e cerco di lavorare più per i diritti, per quelle persone invisibili che non hanno nessun tipo di supporto e tutela. Adesso curo l’emporio della solidarietà a Ponte San Giovanni dove mangiano 880 persone”.

Articoli recenti

Newsletter

Se ricevere i nostri articoli direttamente sulla tua mail, iscriviti alla nostra newsletter.