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Legacoop > SANICOOP – Fiumicino, quella sperimentazione promossa dalla Bocconi ma ‘dimenticata’ da chi governa

Roma 28 febbraio 2014 – La cooperativa Medicina del Territorio aveva ottenuto ottimi risultati sull’ADI. La cooperazione medica è una strategia efficace. “Consente ai medici di assolvere meglio i loro compiti -spiega Domenico Quadrelli, presidente della cooperativa sociale Medicina del Territorio. A causa della crisi economica, ci viene chiesto di fare più cose con le stesse risorse e le cooperative tra medici possono rispondere migliorando le prestazioni, utilizzando le evidenze scientifiche e le reti umane e informatiche”.

 

La cooperativa con sedi a Fiumicino e Frosinone, ha 60 soci medici a cui fornisce personale, formazione, servizi per la gestione degli studi e per gli acquisti dei beni di consumo. “La riduzione dei costi è notevole perché permette di integrare in maniera cumulativa gli acquisti ed offre forme nuove di assistenza sul territorio”. Nel 2007 la cooperativa ha sperimentato insieme alla Asl un progetto per il miglioramento dell’assistenza domiciliare integrata per le malattie croniche.

 

“Abbiamo seguito più di 200 pazienti, imparato a gestire le situazioni confrontandoci con gli altri attori dell’assistenza territoriale, in particolar modo osservando la bronchite cronica. Abbiamo raccolto nuove esperienze mediche e dati attraverso cartelle informatizzate, utili per valutare le necessità del paziente e le nostre performance. Dall’esperienza sono nate inoltre linee guide internazionali. La verifica dei costi da parte della Bocconi ha rilevato un aumento dell’efficienza e la diminuzione dei costi”. Purtroppo la sperimentazione non ha avuto seguito, ha raccontato Quadrelli. “Non c’e un confronto reale sulle esigenze del territorio e chi dovrebbe programmare questi interventi -sottolinea. Le soluzioni sono calate dall’alto e non sono tagliate sulle esigenze del territorio che è vasto e diversificato. Per migliorare serve un confronto vero affinché gli interventi siano sempre più vicini alla reale domanda di salute del territorio”.

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