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Agricoltura sociale come opportunità di innovazione: l’esperienza di raccolti di comunità

Camilla Laureti Eurodeputata: “Progetto Umbro, ma esportabile in altre parti d’Italia e d’Europa”

Si è svolto a Perugia presso la sala congressi di Legacoop Umbria l’incontro dal titolo “Agricoltura sociale come opportunità di innovazione” promosso dalla start-up “Raccolti di comunità”. L’incontro ha rappresentato un momento di confronto e di approfondimento sul tema dell’agricoltura e dell’innovazione sociale a partire dai risultati ottenuti dal progetto “Raccolti di comunità – il valore aggiunto dell’agricoltura sociale” finanziato tramite risorse POR FSE-FESR 2014-2020 della Regione Umbria, che proseguirà il percorso come impresa di comunità al servizio dell’agricoltura sociale umbra.

“L’agricoltura sociale – per il Project manager Riccardo Fanò – può rappresentare un terreno importante di sperimentazione di pratiche di innovazione per affrontare le sfide verso la creazione di un welfare comunitario capace di leggere i bisogni del territorio e attivare risposte efficaci, capaci di coniugare inclusione sociale attiva e sviluppo economico sostenibile”.

Ariel Soc. Coop, Fattoria Sociale, OASI Agricola, la Rondine a Maccarello e Le Cascine Bio, come soci fondatori della start-up, hanno deciso di ripercorrere i principali risultati ottenuti nei due anni di progetto per rilanciare un confronto allargato. “In questo momento – ha dichiarato Fabrizio Dionigi Vicepresidente Raccolti di Comunità – stiamo raccogliendo lo sforzo che abbiamo fatto in questi 2 anni. Oltre ad una cooperativa di comunità, scusate il gioco di parole, abbiamo creato prima di tutto comunità di enti di terzo settore che vanno in un’unica direzione: valorizzare le belle esperienze che ci sono nel territorio umbro”.

All’incontro ha preso parte anche l’Eurodeputata Camilla Laureti, recentemente nominata nella commissione Agricoltura del parlamento Europeo, che si è detta particolarmente colpita da questa esperienza: “per me Raccolti di Comunità è un progetto che nasce in Umbria, ma che dovrebbe essere esportato anche in altre parti d’Italia e d’Europa. Questo è un momento centrale e delicato per il sistema agroalimentare europeo, anche per le conseguenze della guerra in Ucraina, dove importanti aspettative riguardano l’attuazione del EU Green Deal, che naturalmente deve essere attuato con i vari pacchetti e misure sia in campo di sostenibilità ambientale ed economica, sia in campo alimentare”.

Oltre a quello dell’Eurodeputata, importante è stato il contributo alla discussione apportato dal prof. Ugo Carlone, che ha affrontato la dimensione socio inclusiva, non solo riferita all’inserimento socio-lavorativo e le diverse e innovative pratiche riabilitative in agricoltura, ma più in generale al benessere delle persone. Questo ha permesso ai partner di progetto di intervenire direttamente nella sperimentazione di nuove metodologie di welfare territoriale, dove l’agricoltura ha potuto dare un forte contributo alle trasformazioni in corso del sistema di welfare pubblico, dove emerge sempre più la necessità di individuare risposte flessibili, efficaci e puntuali e di rilancio di un modello di prossimità.

“Abbiamo deciso di affrontare questi temi con esperti, istituzioni e i protagonisti del mondo dell’agricoltura sociale regionale e nazionale – spiega Marco Romanelli Presidente della cooperativa – e promuovere questa giornata di approfondimento volta a rafforzare il ruolo della agricoltura sociale anche in quei meccanismi di welfare che si vanno a definire in questa faticosa ricerca di nuovi spazi di libertà e di benessere all’interno di un sistema organizzato di servizi che possano essere effettivamente rivolti a una inclusione sociale attiva”.

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