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Dino Ricci è confermato Presidente di Legacoop Umbria

Dino Ricci (1)   Il tavolo (1)

Conclusa con la conferma del presidente uscente la due giorni congressuale straordinaria

LEGACOOP UMBRIA SCEGLIE DINO RICCI PER GUIDARE IL PASSAGGIO ALL’ALLEANZA DELLE COOPERATIVE ITALIANE

Circa 569mila soci, 14.800 dipendenti, 3,9 miliardi di euro di produzione e 152 cooperative

 

Perugia, 28 nov. – Sarà il montonese Dino Ricci a traghettare la Lega Regionale delle cooperative e mutue dell’Umbria verso le sfide del ‘nuovo millennio’ e, in particolare, verso la nascita, anche nella regione, dell’Alleanza delle cooperative italiane (Aci). Una nuova centrale in cui confluiranno, dopo il loro scioglimento, Legacoop, Confcooperative e Agci. Il presidente uscente Ricci è stato infatti riconfermato alla guida di Legacoop Umbria dai delegati riunitisi venerdì 28 novembre, all’hotel Giò di Perugia, per l’undicesimo Congresso regionale dell’associazione che conta attualmente 152 cooperative, circa 569mila soci, 14.800 dipendenti e un valore della produzione aggregato di 3,9 miliardi di euro. “Questo – ha detto Ricci – è stato, probabilmente, l’ultimo congresso regionale umbro di Legacoop. Il primo gennaio 2017 dovrebbe partire la nuova Alleanza delle cooperative italiane. Non sarà la sommatoria di tre associazioni ma un’unica realtà in grado di svolgere un ruolo di rappresentanza sempre più forte e creare le condizioni per un ulteriore processo di crescita della cooperazione in Umbria e in Italia”. “Quella di Aci – gli ha fatto eco Alessandro Meozzi, direttore di Legacoop Umbria – è la grande scommessa che il movimento cooperativo italiano sta affrontando in questo periodo. In anni in cui in tutti i settori ci si divide, la cooperazione ha scelto un percorso di unione. Una strada di semplificazione e razionalizzazione per offrire alle imprese associate un interlocutore maggiormente efficiente e dinamico”.

I lavori congressuali, iniziati giovedì 27 novembre, e a cui sono intervenuti, tra gli altri, Catiuscia Marini, presidente della Regione Umbria, Andrea Romizi, sindaco di Perugia, esponenti del mondo politico, sindacale e imprenditoriale regionale, sono serviti per fare il punto sullo stato di salute del movimento cooperativo e sulle prospettive future. “La situazione – ha ricordato Ricci – è abbastanza soddisfacente sia in termini di fatturato che di occupati. La cooperazione è cresciuta. Anche noi abbiamo scontato le difficoltà determinate dalla crisi ma abbiamo retto meglio di altre tipologie di imprese, avendo patrimonializzato gli utili accantonati in riserva. Negli ultimi tre anni, le cooperative di Legacoop hanno investito oltre 250 milioni di euro nel settore della distribuzione, dell’industria e dell’agroalimentare. Investimenti importanti che hanno consentito una crescita e uno sviluppo delle nostre attività e di altre imprese e di mantenere un clima occupazionale abbastanza positivo”. “Abbiamo aziende leader nei loro rispettivi mercati – prosegue Ricci – e che costituiscono un punto di forza trainante non solo per noi ma per l’intera economia regionale”. Il riposizionamento delle imprese cooperative è stato poi l’altro grande tema di riflessione della due giorni. “Un commentatore ha scritto che, in questo momento di crisi dei corpi intermedi, noi rappresentiamo una anomala identità. E’ vero – ha detto il presidente nazionale di Legacoop Mauro Lusetti concludendo il congresso regionale dell’Umbria – noi abbiamo resistito perché la nostra visione del mondo, della società, non è settoriale. La nostra visione tiene conto degli interessi generali, degli interessi della comunità perché noi rappresentiamo una speranza di evoluzione sociale.  Ma la cooperazione ha il dovere di ripensare e rendere sempre più attuale questa identità. Il nostro congresso è anche questo”. “Innanzitutto – ha commentato Ricci – si tratta di creare nuova cooperazione nei settori innovativi. Ambiti che riguardano in particolare i giovani laureati e diplomati. Abbiamo individuato alcuni progetti di mandato: la realizzazione di progetti intersettoriali, la valorizzazione integrata del territorio e, in particolare, dei beni culturali, il supporto alle industrie culturali e creative, l’attenzione alla green economy e alle energie rinnovabili, il coinvolgimento dei cittadini e delle comunità e il riuso dei beni confiscati alle mafie. Questi gli obiettivi principali che ci poniamo per la fine del 2016 quando andremo a costituire anche in Umbria l’Alleanza delle cooperative italiane”.

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