Cerca
Close this search box.

Legacoop > DOLOMITI – Turismo innovativo e integrazione dei rifugiati camminano insieme

Belluno, 2 settembre 2014 – Valorizzare il territorio, promuovere il turismo anche in forme innovative, come il turismo di comunità. E nel farlo sperimentare modalità non solo per accogliere ma per integrare i rifugiati nella vita della valle, offrendo loro un’esperienza di crescita. È il percorso messo in piedi dalla cooperativa sociale Cadore, nata nel 2008 e capace di riunire oggi ben 126 soci dando lavoro a 184 persone.

 

In queste settimane nell’attesa di avere il riconoscimento di “rifugiati” da parte delle autorità italiane, dieci ragazzi  africani provenienti da Mali, Senegal Guinea Bissau e Camerun, sono stati affidati alla cooperativa. Qui, nel cuore delle Dolomiti, i ragazzi sono divisi in due appartamenti nel comune di Perarolo e Vallesina e, come volontari, la cooperativa li ha affiancati agli operai dei due comuni, impegnandoli  in lavori di manutenzione del verde pubblico per sei ore al giorno.

 

La cooperativa Cadore, nata nel 2008,  oggi fattura oltre due milioni di euro all’anno; è una cooperativa sociale di inserimento lavorativo, in un ventaglio di attività che spazia dai servizi alla gestione del verde urbano ed extraurbano (cura dei piccoli manufatti, dei boschi, dei prati) fino alla promozione turistica. Avvalendosi del franchising sociale Le Mat, organizzazione non governativa europea che si occupa di turismo con una vasta rete di esperti, la cooperativa si è aperta a nuove prospettive nel settore come il “turismo di Comunità” creando nuovi ambiti occupazionali e nuove opportunità per il territorio.

 

Il progetto di integrazione costruito dalla cooperativa intorno ai 10 ragazzi rifugiati oltre a garantire una quotidianità dignitosa ha fornito loro, da subito, un progetto educativo di insegnamento della lingua italiana efficace a tal punto che in poco tempo sono già capaci di parlarla e comprenderla  sufficientemente. Ma l’accoglienza dei rifugiati da parte della cooperativa Cadore non è una  novità. Nel 2012  per esempio con il conflitto in Libia che aveva portato alla caduta del regime di Gheddafi, con il protrarsi dell’ “Emergenza Nord Africa” aveva  ospitato  in quell’anno, una quindicina di richiedenti asilo. (foto Fondazione Mondo Digitale)

Articoli recenti

Newsletter

Se ricevere i nostri articoli direttamente sulla tua mail, iscriviti alla nostra newsletter.