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Legacoop > INDAGINE CONGIUNTURALE – La ripresa? Rimandata al secondo quadrimestre

Roma, 6 giugno 2014 – Indicatori negativi per il primo quadrimestre 2014, ma per il secondo le cooperative credono nella ripresa. È, in estrema sintesi, quanto emerge dalla seconda nota congiunturale dell’Alleanza Cooperative Italiane, realizzata dall’Ufficio Studi Agci, dall’Area Studi Confcooperative e dal Centro Studi Legacoop, che evidenzia il persistere del problema dei ritardi di pagamento, così come delle criticità sul fronte dell’accesso al credito; ancora alte le richieste di rientro dai prestiti e notizie non positive anche riguardo al saldo occupazionale. Tuttavia, pur in un quadro di difficoltà del sistema Paese, aumentano, rispetto a inizio anno, le cooperative che guardano fiduciose al secondo quadrimestre.

 

Nel primo quadrimestre 2014 non si registrano segnali di ripresa. Il 64,1% delle cooperative ha giudicato normale il livello della domanda interna, il 30,6% lo ha considerato basso e solo il 5,3% lo ha valutato alto. Prevalgono le indicazioni di deterioramento della dinamica congiunturale della forza lavoro occupata. Il saldo tendenzialmente negativo si manifesta sia nelle grandi imprese sia nelle PMI (il 65,8% dei cooperatori è riuscito a mantenere stabili i livelli occupazionali, il 18,6% ha espresso indicazioni di contrazione delle risorse umane occupate, il 15,6% indica un aumento).

 

La liquidità necessaria per far fronte alle esigenze operative risulta per lo più insufficiente, ma soprattutto non si percepiscono passi concreti nel pagamento dei debiti da parte della Pubblica Amministrazione, relativamente ai quali ben il 73,4%, non ha, di fatto, registrato alcuna variazione. Permangono le difficoltà di reperire risorse finanziarie sul circuito bancario: oltre il 70% delle cooperative non registra miglioramenti sotto il profilo delle condizioni di accesso, né dal punto di vista dei tassi e dello spread, mentre il 10% ha segnalato richieste di rientro.

 

Anche se l’incertezza è ancora il tratto dominante sullo scenario macroeconomico nazionale di breve periodo, migliora tuttavia, rispetto alla rilevazione precedente, il sentiment dei cooperatori rispetto ad una ripresa in tempi brevi del Sistema Paese. Per quanto riguarda le prospettive generali per il futuro della cooperativa, prevale, con il 49,2%, il consolidamento delle attività in essere; il 20,5%, ha espresso indicazioni volte all’espansione delle attività; il 19,6% ha segnalato come prospettiva la strada delle aggregazioni; solo il 10,7% delle cooperative ha prospettato un ridimensionamento delle attività.

 

Per quel che concerne il fatturato, prevalgono, sia tra le grandi cooperative che tra le PMI, le indicazioni positive rispetto a quelle negative (il 52,9% delle cooperative non prevede variazioni significative dei ricavi nel breve periodo, ma il 27,2% attende una crescita del fatturato nei prossimi mesi, mentre solo il 19,9% prospetta una contrazione).

 

Si attenuano le aspettative di deterioramento delle condizioni nel mercato del lavoro: nelle grandi imprese, infatti, sono maggiori le attese di crescita occupazionale rispetto a quelle di contrazione. Le tensioni sui livelli occupazionali sono ancora presenti, invece, tra le PMI: il 69,9% delle cooperative non prevede variazione della manodopera occupata nei prossimi mesi; il 14,5% dei cooperatori ha espresso indicazioni di aumento; il 15,6% prevede una contrazione delle risorse umane nei prossimi mesi.

 

Si conferma più elevato il numero di cooperative che ipotizzano di aumentare gli investimenti rispetto a quelle che ne prevedono una diminuzione Il 23,4% delle cooperative accrescerà, infatti, gli investimenti per l’anno prossimo a fronte del 17,8% che, invece, ne ridurrà la portata. La maggioranza assoluta delle cooperative, il 58,8%, manterrà stazionaria la spesa per investimenti.

 

(foto © Gaia Levi)

 

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