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Legacoop > LEGACOOP – Per SWG l’esser percepite vicine alla politica fa male alle cooperative

Roma, 29 dicembre 2014 – Negli ultimi due anni la fiducia nelle imprese cooperative ha subìto un forte calo, ma è comunque più elevata di quella riposta nelle imprese di capitali. Per la maggioranza degli italiani, le cooperative sono attuali, efficaci e affidabili, ma anche deboli burocratiche, e troppo legate alla politica.

La fiducia nelle imprese cooperative è molto più elevata che nelle aziende(+19%). Giudizio guadagnato anche attraverso il ruolo di prima linea giocato nella prima parte della crisi. La capacità di intervenire dove lo stato e la famiglia non arrivano più, di sostenere l’occupazione a partire dalle fasce più colpite (giovani e donne in primis), ma anche di far fronte alle necessità quotidiane attraverso il calmieramento dei prezzi dei beni primari da parte della grande distribuzione.

Tuttavia, negli ultimi due anni, questa fiducia ha subìto un brusco peggioramento ( -12%), soprattutto in merito alle attese nei confronti di chi guida il mondo cooperativo ( -14%). Molto più ripido di quello subìto dalle imprese di capitali, questo calo è di certo legato all’elevatissima fiducia registrata fino al 2012 e al generale crollo delle aspettative nei confronti della classe dirigente nel suo complesso. Merita però osservare alcuni percepiti punti di forza e di debolezza.

L’immagine della cooperative nella popolazione è di elevata attualità (51%), efficacia (50%) e affidabilità (49%), ma sempre più esse vengono viste anche come molto burocratiche (29%), deboli (27%) e, soprattutto, troppo dipendenti dalla politica (41%).  In particolare, il 70% della popolazione ritiene che le cooperative siano molto a abbastanza legate alla politica e, nella maggioranza dei casi, giudicano questo legame negativamente (64%).

Nonostante il contatto diretto con la politica sia stato il canale tradizionale per dare continuità al lavoro di molte cooperative, questo viene visto dai cittadini come un freno e un punto debole. Qualcosa che inibisce la concorrenza pulita, la fiducia nella capacità della cooperazione di portare una ventata di novità e innovazione, di contribuire a traghettare la stagnante economia italiana verso l’agognata ricrescita. (nella foto: Enzo Risso di SWG)

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