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Legacoop > Pane nostro, pace e speranza nel progetto tra Basilicata e Betlemme

26 marzo 2014 – I panificatori lucani in Terra Santa trasmettono l’arte e la cultura di fare il pane ai colleghi palestinesi con l’iniziativa “Pane nostro’.

“Pane è pace e quando i forni funzionano significa che tutti stanno bene”. Lo sostiene Predrag Matvejevic, scrittore serbo croato. Proprio dalle sue idee e dai suoi scritti è nato il progetto “Pane nostro”, voluto da Rosita Stella Brienza, presidente dell’associazione Alt.

Un gemellaggio tra i forni lucani di Miglionico e San Costantino Albanese e il forno dei Padri salesiani di Betlemme, che distribuisce gratuitamente cibo a tanti bambini già dall’alba in fila per avere qualcosa con cui sfamarsi.Bambini che adesso potranno mangiare anche pane lucano.
Il pane lucano preparato nell'ambito del progetto di solidarietà e pace.Il progetto ha infatti portato, nei primi giorni di marzo, alcuni panificatori lucani in Terra Santa per trasmettere l’arte e la cultura di fare il pane ai colleghi palestinesi, lavorando gomito a gomito per qualche giorno.

 

“Ci capivamo con i gesti, con gli sguardi; facendo il pane, in fondo si parla la stessa lingua”, commenta Carlantonio Guidotti della cooperativa Il Panfornaio di Miglionico (Mt), che ha aderito con entusiasmo all’iniziativa.

 

L’esperienza ultratrentennale nel settore di Guidotti si è unita, nel 2010, all’energia e alle idee innovative di cinque giovani soci (la maggior parte sotto i trent’anni) per valorizzare i prodotti locali e dar vita, appunto, alla cooperativa. “Il Panfornaio” oggi conta sette soci e ha prospettive di ulteriore crescita per creare altri posti di lavoro.

 

Una decina di fornai palestinesi hanno dunque imparato a preparare pane, focacce, biscotti e altre bontà tipiche lucane; grazie al lievito madre e alla semola di grano duro che sono stati loro donati. Hanno preparato alimenti semplici e nutritivi per contribuire a sfamare i bambini degli orfanotrofi e i tanti poveri che non hanno cibo a sufficienza.

Gli italiani, dal canto loro, sono tornati a casa con gli sguardi di gratitudine di quei bimbi e con il cuore colmo di serenità e gioia, insieme ai segreti di un’altra modalità di preparare il pane. “Un’esperienza straordinaria – aggiunge Guidotti – come straordinaria è la generosità dei panettieri salesiani nel trasmettere il loro sapere, la loro esperienza, la loro cultura”.

 

L’unione tra i popoli è stata poi ufficialmente sancita con la firma, il 7 marzo, del “Gemellaggio del pane” tra il comune di Miglionico e la città di Betlemme.
Il progetto “Pane nostro” si concluderà sullo “Stari Most”, il “vecchio ponte” di Monstar in Bosnia, distrutto nel corso della guerra nel 1993 e poi ricostruito esattamente dieci anni fa sotto l’egida dell’Unesco. Il ponte è oggi patrimonio dell’umanità, simbolo di pace e convivenza tra popoli. Proprio come il pane.

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