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RESOCONTO INCONTRO SEMINARIALE SU SALARIO MINIMO E MERCATO DEL LAVORO

Legacoop Produzione e Servizi ha organizzato in data 11 settembre 2023 un seminario tecnico a cui hanno partecipato i Responsabili del personale e delle relazioni sindacali delle principali cooperative di lavoro associate sul tema del salario minimo e, più in generale, del mercato del lavoro in Italia, tornato al centro del dibattito politico a seguito del disegno di legge presentato dalle opposizioni parlamentari.

Un’importante occasione di confronto complessivo sulla legislazione, sul mercato del lavoro e sul sistema della rappresentanza allo scopo di definire le proposte dell’Associazione al fine di redigere il Position Paper di LPS quale posizionamento su quali sono le priorità della cooperazione di lavoro e quale contributo alla discussione più ampia in ambito Legacoop e Alleanza delle Cooperative Italiane.

I lavori, aperti dal saluto del Presidente Gianmaria Balducci, sono stati introdotti e gestiti dal Direttore Andrea Laguardia, cui è seguita la relazione del Responsabile del settore multiservizi Nicola Comunello che ha coordinato il gruppo di lavoro di LPS sul tema.

Dagli interventi delle cooperative è emersa una generale condivisione circa le prime riflessioni espresse nella bozza di Position Paper anticipata alle imprese.

In particolare, le imprese condividono gli effetti positivi di una norma sul salario minimo, in un’ottica di attenzione ai problemi sociali e al contrasto al lavoro povero, da ritenersi però insufficiente, se non addirittura nociva sul mercato del lavoro – con rischi di un aumento della disoccupazione e del lavoro “sommerso” – qualora non sia accompagnata da altri interventi e da provvedimenti di politica industriale e/o fiscale; lo strumento del salario minimo non dovrebbe essere vincolato ad un fattore di obbligatorietà e dovrebbe ritenersi non alternativo alla contrattazione collettiva, bensì come deterrente al lavoro non regolare e alla contrattazione pirata.

Prioritaria la ricerca di una soluzione complessiva, che parta dalla legge sulla rappresentanza e dalla valorizzazione del ruolo della contrattazione collettiva e delle Parti sociali.

Per avere contezza della reale portata dello strumento del salario minimo, le cooperative ritengono essenziale comprendere quale sia il trattamento economico da prendere quale riferimento: il Trattamento Economico Minimo – TEM o il Trattamento Economico Complessivo – TEC; necessaria inoltre una loro definizione puntuale: il TEM dovrebbe prendere in considerazione anche elementi quali tredicesima, integrativi territoriali e indennità, onde evitare che il salario minimo si trasformi in un costo ingestibile per le imprese che applicano i contratti nazionali. Nel caso di appalti pubblici, è emersa la necessità di una norma certa di revisione prezzi che tenga conto anche degli aumenti contrattuali, onde evitare che tale costo ricada esclusivamente sulle imprese.

I minimi orari sono attualmente oggetto di aumenti nei tavoli della contrattazione collettiva, con spinte a rinnovi e incrementi che seguano IPCA e inflazione; le cooperative ritengono inoltre utile agire sul fronte della detassazione delle tranche contrattuali nell’ambito dei rinnovi di CCNL, di un rilancio della previdenza complementare, di una riforma fiscale e di politiche volte ad incrementare la produttività. Provvedimenti necessari per affrontare con serenità la campagna dei rinnovi contrattuali, che destano molta preoccupazione per le nostre cooperative, in quanto gli aumenti così come anticipati nei recenti tavoli sono insostenibili.

Le cooperative hanno espresso condivisione ad un’apertura nei confronti dei flussi di extracomunitari quale soluzione ad una strutturale carenza di manodopera, ma necessario che questa sia accompagnata da una politica volta ad integrazione, inclusività e formazione che consenta l’opportuna canalizzazione dei lavoratori nei diversi settori.

È emersa la necessità di una nuova politica attiva del lavoro: ritenendo i Centri per l’impiego inadeguati allo scopo; a cui si aggiunge il tema della formazione e di una revisione del sistema scolastico italiano, inadeguato alle necessità reali delle imprese.

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